Cè un forte legame tra occlusione e postura.
Nel momento in cui la mandibola si sposta, la postura deve adattarsi e viceversa.
La postura deve assicurare l′equilibrio, lo sguardo orizzontale, funzioni motorie ottimali e la malocclusione, cioè qualsiasi alterazione statica e dinamica del contatto tra le due arcate dei denti, può creare uno sbilanciamento delle fasce e della muscolatura del corpo.
Se la mandibola è costretta ad assumere una posizione spaziale scorretta (protrusa, retrusa o deviata), causerà necessariamente degli atteggiamenti compensatori a livello della colonna vertebrale che avranno ripercussioni sull′intero organismo.
Nei bambini con cattiva occlusione dentale o con disfunzioni dell′articolazione temporo-mandibolare, nonché nei casi di disallineamento o sovraffollamento dei denti, si ricorre spesso all′utilizzo di un apparecchio ortodontico.
Tuttavia bisogna tener conto del fatto che il sistema della masticazione, quindi denti e mandibola con i relativi muscoli, sono in continuità da un punto di vista anatomico e funzionale con numerosi sistemi del corpo, il che significa che un intervento a questo livello si può ripercuotere anche a distanza.
Sinergia tra ortodontia ed osteopatia
La collaborazione tra osteopata e dentista è molto importante per comprendere al meglio qual′è la causa principale che genera lalterazione posturale o dell′apparato stomatognatico.
L′ortodonzista si preocupa di ristabilire rapporti anatomo-fisiologici precisi e corretti tra i denti.
Riconosce le disfunzioni mandibolari e occlusali.
Si occupa di dimensioni e di struttura.
Purtroppo molto spesso vi sono delle recidive, sempre meno gravi che problemi a carico della vista, mal di testa, o altre disfunzioni di carattere generale.
Questo perché succede?
Il movimento è la funzione essenziale di ogni struttura del corpo perché possa funzionare in modo sano.
Ci possono essere dei traumi anche vecchi come la compressione del cranio durante la nascita, traumi dell′infanzia, come ad esempio cadute, che si sovrappongono che il bambino recupera con facilità e il meccanismo del corpo di adatta bene.
Se però a questo punto si aggiunge il lavoro dell′ortodozista che applica un′apparecchio che riduce ulteriormente il movimento delle ossa craniche e le le relazioni che queste hanno con le membrane durali, i nervi cranici e il drenaggio venoso, si possono evidenziare sintomi che non sembrerebbe abbiano correlazione con il trattamento ortodontico.
Per evitare che questo succeda è importante che il sistema corpo abbia un movimento fisiologico privo di impedimenti prima che l′ortofonista inizi il suo lavoro, così non ci saranno forzature, il meccanismo craniale si adatterà bene ai cambiamenti e a fine lavoro sarà assicurata una buona occlusione.
L′intervento precoce sul bambino è sicuramente consigliato in quanto avendo un sistema corporeo più malleabile, è decisamente più adatto e risponde più facilmente alle modificazioni indotte dal trattamento osteopatico.
È molto importante seguire il bambino prima e durante il trattamento ortodontico per aiutare il sistema corporeo ad adattarsi allo stress che comporta l′apparecchio.
E sarà altrettanto importante rivederlo alla fine del trattamento ortodontico, quando verrà rimosso l′apparecchio, per riarmonizzare il sistema craniale e posturale generale.
Il lavoro del dentista sarà così facilitato, la durata del trattamento sarà più breve e non ci saranno recidive.